sabato 5 febbraio 2011

Calicanto

Partenza ore 8,00, il sole era ancora pallido dietro alle nuvole, l'aria ancora molto fredda, e la brina sui campi non era ancora sparita ma mi aspettavano almeno 25 km di allenamento sui colli in preparazione della Ultrabericus e invece alla fine ne ho fatti ben 29!! Come ho fatto? è la natura che mi ha "tirato" in questo bellissimo ed entusiasmante giro: sono partito da Longara dove ho lasciato la macchina e ho percorso tutta la via delle "Grancare"; già lungo questa via all'arrivo delle prime case i profumi che caratterizavano questo mio giro erano i CALICANTI piante molto brutte, sembrano in questo periodo appassiti ma con il loro boccioli profumati innondano l'aria e al mio passaggio mi riempiono i polmoni del loro inebriante profumo. Poi ho proseguito fino al Lago di Fimon costeggiando il sottomonte al lato sinistro; arrivato a costeggiare sulla mia sinistra la pesca sportiva ho chiesto indicazioni ad un vecchietto che ho scoperto poi essere il vecchio proprietario dell'imbargadero del Lago. Non mi ricordavo bene la strada ma poi con qualche aiuto da lui ho intrapreso la via del bosco a sinistra sulla curva a destra della stradina principale. Questa via in mezzo al bosco è stata di recente interessata ad un progetto di rivalutazione ambientale e quindi risistemata ma a mio parere alcuni tratti, cioe dove hanno aggiunto ghiaione grosso, hanno deturpato nascondendole le antiche pietre lisce dall'usura dei passaggi e dall'acqua che scendeva, e i solchi dei ferri delle ruote dei carretti che frenavano in discesa per rallentare la loro corsa. Altra caratteristica riscontrata più volte sono stati i contadini che in vari punti del mio percoso e lungo questo sentiero, stanno in questo periodo ripulendo i boschi, ed i sentieri tagliando gli alberi vecchi e sfoltendo il sottobosco per fare legna. Questo sentiero in mezzo al bosco sbuca dopo Lapio e dopo il bivio della strada che costeggia tutto sopra il Lago di Fimon per arrivare a Villabalzana. Un altro profumo che mi ha accompagnato è stato l'odore di fumo che arrivava dai caminetti accesi di buon mattino essendoci un pò di bassa pressione e assenza totale di vento. Arrivato all bivio che a sinistra ti porta a Pianezze e a destra a Castegnero, ho deciso di intraprendere quest'ultimo e provare una nuova strada che di corsa non avevo mai percorso. La stada e tutta asfaltata però è molto stretta e non ho incontrato alcuna macchina, solo alcuni boscaioli e tantissimi bucaneve che inbiancavano le foglie del sottobosco ancora secche e marroni. Al termine della strada decido di svoltare a sinistra per un sentiero indicato dal numero 9/1 che porta a Luminano. Anche quì ho chiesto indicazioni ad una vecchietta e sbirciando da una finestrella in strada ho scoperto una casa di un'artista dove dentro c'erano molte sculture e teste di donna allungate e molto strane ma affascinanti. Mi sono promesso di ritornarci. Il sentiero corre in mezzo ai campi e sbuca sulla strada principale che da Castegnero porta a Lumignano ed esattamente dove parte il sentiero n°1. Da lì ho attraversato Lumignano per poi proseguire verso Costozza dove ad un certo punto della strada un ciclista tutto bardato di nero con una favolasa bicicletta bianca supertecnologica mi ferma: con sorpresa scopro che è il mio grande amico Stefano. Dopo un breve chiaccherata, proseguo prendendo a sinistra la strada che porta a villa Thiene per poi arrivare alla pedonale costruita sulla vecchia via della Littorina (vecchio treno) della Riviera Berica fino ad arrivare alla macchina. La senzazione dopo questo meraviglioso giro è quella di volerlo subito rifare ma sono trascorse ben tre ore e otto minuti e il fascino del primo mattino è già passato. Alla prossima puntata o meglio al prossimo giro.

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